In seguito giunse la protesta del WWF Sardegna che chiese in via ufficiale al sindaco di Quartu di interrompere i rapporti con il Cagliari e chiudere l’impianto per evitare i disturbi che gli incontri di calcio causavano all’avifauna presente nel vicino Parco Molentargius. Il 26 novembre, in occasione di Cagliari – Napoli, lo stadio fu poi messo completamente a disposizione con una capienza di 16.082 spettatori. A partire dal 1806, inoltre, il cavallo sfrenato di nero in campo d’oro divenne insegna della provincia di Napoli, nonché fu assurto a rappresentare il Regno di Napoli, nelle armi dei sovrani napoleonici. Dal 2008 è stata messa nelle condizioni di poter procedere ai lavori solo nel 2014, mentre con la nuova legge, che il club bianconero non ha potuto sfruttare, avrebbe impiegato 315 giorni. Cellino fu arrestato in maniera cautelare assieme al sindaco di Quartu Sant’Elena Mauro Contini e all’assessore allo sport Stefano Lilliu nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cagliari sui lavori di adeguamento dello stadio. Tal progetto non è stato mai concretizzato, anzi, ha addirittura i contorni di una soap opera quanto accaduto al Cagliari con lo stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena. Il 24 settembre 2010 l’allora presidente Cellino ha invece presentato il progetto per il nuovo impianto del Cagliari.
In particolare le società hanno combattuto per anni per la cancellazione dei vincoli idro-geologici ed archeologici anche se in realtà un disegno di legge ad hoc era già stato approvato all’unanimità dal Senato nel 2009, salvo poi rimbalzare continuamente tra Palazzo Madama e la Commissione Cultura della Camera. La conseguente impossibilità di ottenere nuove deroghe per l’utilizzo dell’impianto portò alla definitiva chiusura da parte della commissione di vigilanza per inagibilità. Nell’articolo 2, il disegno di legge in questione sottolineava che gli interventi possibili sarebbero stati di due tipi: quelli per costruire o ristrutturare complessi sportivi per renderli moderni, funzionali e attrezzabili con attività commerciali, musei delle squadre e tutto quello che oggi già vediamo negli impianti più moderni in Europa, e quelli che invece avrebbero riguardato i complessi multifunzionali, per cui, insieme allo stadio, si sarebbe potuto costruire anche un nuovo quartiere con insediamenti residenziali, attività commerciali, ricettive, di svago, culturali e di servizio, da poter realizzarsi anche in aree non contigue allo stadio. Bisogna dunque concentrarsi sulle licenze compensative con la possibilità di costruire bar, ristoranti, musei dello sport, fan shop, ma anche alberghi o centri commerciali, il tutto per ottenere ricavi integrativi e diversificati funzionali al conseguimento della tanto ambita stabilità finanziaria.
È l’ultimo timore per i corallini prima del triplice fischio finale che significa vittoria per la Turris. La coppia che vince la partita finale si aggiudica la prova vantaggio. Un giocatore in posizione di fuorigioco viene penalizzato solo se tocca il pallone, se compie un’azione che impatta su un avversario ovvero se interferisce con il gioco, o se trae vantaggio da questa posizione. Di fatto però non dice nulla, non dà informazioni: noi vogliamo sapere se vuol fare cadere il governo oppure no, e ci tocca sentire il suo pensierino del giorno. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ordine del giorno Di Benedetto n. Il nuovo stadio è rigorosamente a norma UEFA, coperto e dotato di tutti i servizi necessari per far vivere la struttura sia il giorno dell’evento sportivo sia durante la settimana. La Legge di Stabilità, così come licenziata dal Senato, ha stanziato 45 milioni di euro nel successivo triennio per il credito agevolato mirato alla realizzazione di nuovi impianti. L’investimento, di 300 milioni di euro, è però stato bloccato sul più bello dall’amministrazione comunale che nel 2016 ha posto più di qualche dubbio inerente la documentazione inizialmente accettata e dichiarata di interesse pubblico. Lo stadio Santa Cristina ad Elmas, questo il nome della struttura che avrebbe dovuto sostituire il Sant’Elia, avrebbe dovuto prevedere 23.600 posti di capienza massima, tutti al coperto, altissimi standard di qualità e sicurezza, 5mila parcheggi, due ingressi utilizzati per collegare la viabilità interna con quella ordinaria e un collegamento diretto con le Ferrovie dello Stato.
Sulle maglie albanesi è sempre stato apposto il simbolo nazionale, l’aquila bicipite dei Castriota. Al momento l’impianto simbolo della moderna concezione di restyling è invece il nuovo stadio Friuli dell’Udinese. Il dirigente statunitense ha tenuto fede alle promesse dispensate alla tifoseria al momento del proprio insediamento presentando un progetto talmente concreto che sono trascorsi appena tre mesi tra l’emanazione della legge 147 e la data di presentazione del prospetto del nuovo stadio. La completa demolizione della rimanente struttura e la ricostruzione dei nuovi spalti secondo un’attenta configurazione plano-altimetrica consente ora la massima sinergia nella fruizione dell’evento sportivo: in un rapporto di reciprocità, dagli spalti lo spettatore avrà la sensazione di essere sul terreno di giuoco e dall’altra l’atleta sentirà la presenza e il supporto della propria tifoseria. Le materie autoreattive la cui TDAA non supera 55 °C devono essere oggetto di regolazione della temperatura durante il trasporto. Per le categorie Allievi U16 il tempo sarà di 40 minuti, per i Giovanissimi U15 di 35. Il tempo perso durante una gara, per qualunque motivo (es. Per quanto riguarda le procedure, i club sono chiamati a presentare al Comune di competenza uno studio di fattibilità che non può prevedere altri tipi di interventi salvo quelli strettamente funzionali alla fruibilità della struttura e al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa.