Fondata nel 1920, è l’unica squadra della Sardegna ad aver militato nelle prime due divisioni del calcio italiano. Nelle Isole britanniche gli sport praticati con la palla incontrarono diverse opposizioni e a più riprese furono dichiarati fuorilegge. Nelle stagioni successive la società sarda riesce a mantenersi nella prima divisione nazionale raggiungendo salvezze tranquille, a parte qualche eccezione come nella stagione 2008-2009 con in panchina Massimiliano Allegri e in rosa giocatori come Daniele Conti, Andrea Cossu e Jeda, la squadra sfiora la qualificazione in Europa League classificandosi al nono posto. Il presidente Giulini affida la panchina del Cagliari all’allenatore boemo Zdeněk Zeman. Nel 1928 la guida della squadra viene affidata all’allenatore ungherese Róbert Winkler, il quale si disimpegna anche come portiere o centrocampista. Nel 1939-1940, dopo il secondo addio di Winkler, la squadra si piazza al sesto posto grazie al centrocampista Mariolino Congiu, che svolge il ruolo di giocatore-allenatore. Nel primo anno in Serie B la squadra si qualifica sesta, non rendendo pienamente giustizia alle proprie possibilità.

La stagione successiva, sotto la guida di Rolando Maran, termina con il 15º posto in Serie A e l’eliminazione dei sardi agli ottavi di finale della Coppa Italia. L’anno successivo i sardi arrivano fino alla semifinale della competizione europea affrontando l’Inter, con la quale i rossoblù vincono in casa per 3-2 e perdono nella gara di ritorno a Milano per 3-0, venendo eliminati. Grazie allo streaming in alta definizione (HD), gli appassionati di calcio possono godersi le partite dal vivo comodamente da casa propria. Negli ultimi anni, la fruizione del calcio è cambiata radicalmente grazie all’avvento delle piattaforme di streaming. I sardi balzano al primo posto nella sesta giornata di campionato grazie alla vittoria sui campioni d’Italia a Firenze per 1-0, rimanendo in testa fino alla fine del torneo, benché incalzati dalla Juventus. In campionato i sardi si piazzano dodicesimi, precedendo di un punto in classifica proprio l’Inter. Il club sardo, appena acquistato dai fratelli Orrù, trascorse in Serie C1 due stagioni, la prima delle quali lo vede, ricostruito per via del rischio incombente di fallimento, evitare per un punto la retrocessione in Serie C2 sotto la conduzione del rientrante Mario Tiddia (subentrato a campionato in corso a Enzo Robotti).

In ambito cinematografico, il Cosenza viene citato nel film Tifosi diretto da Neri Parenti e interpretato da Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Christian De Sica, Enzo Iacchetti, Maurizio Mattioli e Nino D’Angelo. Il primo lotto delle opere, per un importo di 214 milioni, fu terminato dall’Impresa Vincenzo Gallo di Cosenza il 18 marzo 1963; mentre il secondo lotto, per un importo leggermente inferiore al primo, appaltato il 23 ottobre 1963, viene ultimato nel mese di luglio dell’anno successivo. Retrocesso in Seconda Divisione per riforma dei tornei dopo aver perso lo spareggio contro il Treviso. Tuttavia, le prime mosse del presidente Lucio Bruno convincono la tifoseria organizzata a passare dalla sua parte: organizza un incontro pubblico con stampa e tifosi il 23 giugno 2007, effettua una campagna acquisti di spessore, riapre dopo 3 anni la scuola calcio del club cittadino di riferimento, avvia la campagna abbonamenti, ripropone magliette che richiamano la storia del Latina Calcio (quale la terza divisa arancione, in memoria delle magliette indossate dai tifosi e dai giocatori nel derby vinto in trasferta il 19 aprile 2003 contro i rivali storici del Frosinone) e della storia cittadina (sulle magliette campeggia il Leone Alato di San Marco, patrono cittadino), il 5 luglio 2007 fa ripristinare i bandieroni sui pennoni dello stadio Domenico Francioni spogli per oltre sessant’anni, apre il sito internet ufficiale della società, e presenta la squadra il 6 luglio 2007 giorno di Santa Maria Goretti (altra santa patrona cittadina) annunciando l’ingresso in società dell’imprenditore Rosettano Navarra, e della famiglia Cragnotti.

Coppa del Mondo FIFA vinta dagli Azzurri nel 1982 divenne un evento così penetrato dentro la storia d’Italia e nell’immaginario collettivo tanto da costituirsi come un tratto dell’identità nazionale. Nella stagione 1928-1929 si iscrive per la prima volta a una divisione interregionale, il Campionato Meridionale (anche noto come «Prima Divisione Sud»), nel girone laziale-umbro. Il territorio comunale di Maglie, che si estende nella parte centrale della provincia, circa 29 km a sud del capoluogo, con una superficie di 22,36 km², è situato nell’entroterra idruntino, nell’estremità meridionale della pianura salentina, un vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge a nord e le Serre salentine a sud. Il neonato club successivamente prende parte al «Torneo Sardo» disputato contro la Torres, l’Ilva Maddalena e l’Eleonora d’Arborea. Otto anni più tardi una compagine isolana, la Società Ginnastica Amsicora, si recò a Torino per partecipare ad un torneo contro le più esperte squadre del continente, riuscendo a rimediare soltanto pesanti sconfitte, ma si trattò comunque di un’esperienza destinata a gettare le basi per la creazione di una società calcistica cagliaritana. A, infatti la partita poi si concluse con un 1-0 per il Cagliari e quei due punti «sottratti» risultarono decisivi, costringendo la compagine del presidente Mariano Delogu agli spareggi.

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By Sara