Viene coadiuvato dal vicepresidente vicario della federazione e dal presidente della Lega Serie A, oltre ad avere la possibilità di istituire un organo consultivo composto da personalità del calcio italiano. Quest’ultimo, tra l’altro, è stato inserito nel 2004 nella UEFA Jubilee Awards quale miglior calciatore italiano della metà di secolo precedente, oltre a essere l’unico azzurro ad aver conseguito il titolo di campione sia d’Europa sia del mondo. La conquista del quarto titolo mondiale, invece, fece segnare il record di vendite e di tiratura nella storia, per un quotidiano italiano: il 10 luglio 2006 La Gazzetta dello Sport ebbe oltre 2,3 milioni di copie vendute. Per il suo ruolo formativo nel calcio professionistico, è noto anche come «Casa degli Azzurri» e «Università del calcio». Tuttavia, lo stadio Olimpico di Roma è la sede più utilizzata, avendo ospitato 64 partite degli Azzurri fino al 2023. Altre sedi frequentemente utilizzate includono lo stadio Giuseppe Meazza di Milano, con 47 incontri, e lo stadio Artemio Franchi di Firenze, con 30 partite disputate. I calzettoni infine sono azzurri dal 1960, poiché in precedenza erano neri con bordo azzurro. La scelta di optare per una versione di questa maglia abbastanza larga da non darci troppe informazioni sul suo fisico, più quella di tirarsi appena su le maniche lunghe, sono scelte stilistiche da giocatore di pallone di altri tempi che non possiamo non apprezzare.

Sulla scelta dell’azzurro erano state fatte varie ipotesi: la prima, che fosse stato ripreso dai colori della nazionale francese; la seconda, che venisse dal colore dei mari e del cielo italiani; la terza, che si fosse casualmente scelto un colore alternativo al bianco a causa della forte nevicata avvenuta quella mattina, e del clima nebbioso milanese, in occasione della partita contro gli ungheresi (il bianco avrebbe infatti confuso i giocatori italiani con l’ambiente circostante). Vi sono poi gli osservatori, inviati, dalle loro società, in giro per l’Italia e, frequentemente, anche al di fuori dei confini nazionali, allo scopo di individuare giovani promesse che giocano in un team e trascinarle ai provini per un’altra squadra. È questa l’ultima affermazione azzurra sui rivali, che dodici anni dopo fecero proprio il trofeo battendo la squadra di Arrigo Sacchi nella finale del mondiale di Stati Uniti 1994, il primo deciso ai rigori. Due anni dopo, la sfida si ripropose in finale del campionato d’Europa 2000 a Rotterdam e la Francia vinse ancora sugli Azzurri, pareggiando al termine dei tempi regolamentari e segnando ai supplementari il decisivo golden goal. Si tratta del prefisso dei numeri telefonici dell’area di Manchester ed è quindi un numero che fa parte della loro identità ed è profondamente radicato nella zona.

79 incontri da capitano (sorpassato quindi in concomitanza dell’ultima gara in nazionale di Buffon, il 23 marzo 2018 quando venne disputata l’amichevole Argentina-Italia a Manchester). Uno dei casi più emblematici è l’amichevole del 21 agosto 2002 Italia-Slovenia (0-1), che doveva rappresentare anche una sorta di festa di commiato per Bruno Pizzul quale telecronista della nazionale. La sfida più importante tra le due nazionali è stata la finale per il terzo posto della Confederations Cup 2013, in cui gli Azzurri conquistarono il bronzo ai tiri di rigore dopo il 2-2 dei tempi supplementari. L’Italia non ha più incontrato queste due nazionali in gare ufficiali. Nel tempo, la formazione ha affrontato le squadre di altre nazioni e giocato partite contro altre formazioni B delle rispettive nazionali. L’unico episodio controverso nelle sfide tra le due squadre, si verificò nel 1990, quando l’Italia padrona di casa cedette in semifinale ai rivali (perdendo ai rigori, dopo l’1-1 al termine dei supplementari) nella gara giocata al San Paolo di Napoli (teatro delle imprese di Maradona con la squadra partenopea): durante la finale all’Olimpico di Roma la tifoseria azzurra sostenne l’altra formazione, la Germania Ovest poi vincitrice, e Maradona, capitano della squadra argentina, insultò in mondovisione il pubblico che aveva fischiato i suoi già durante l’esecuzione dell’inno.

Ciò è dovuto al fatto che, ai suoi albori, la squadra azzurra fosse guidata da una «commissione tecnica» – di cui facevano parte allenatori dei club, dirigenti, preparatori atletici, arbitri e, talvolta, persino giornalisti sportivi -, anziché da una singola persona. La maggioranza dei calciatori che hanno vestito la maglia azzurra proviene dai club italiani. Il contributo dei vari club italiani alla nazionale, rispecchia più o meno quella che è la tradizione sportiva del Paese: la società che in assoluto vanta il maggior numero di calciatori forniti alla nazionale, con conseguente maggior numero di presenze, è la Juventus, che distanzia l’Inter e il Milan che, a loro volta, primeggiano su Roma, Fiorentina e Torino. Capita, non di rado, che tutte le sopracitate manifestazioni organizzate o spontanee di tifo per gli Azzurri si riscontrino anche nelle grandi metropoli di ogni continente, se vi sono comunità numerose di emigrati italiani. 86,5% tra coloro che sono abitualmente appassionati di calcio. Le maglie da calcio sono tantissime, esattamente come le squadre che le indossano. Altri capitani di maggior rilievo, per numero di incontri e/o periodo di tempo, sono stati Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Dino Zoff, Giuseppe Bergomi, Franco Baresi, Giampiero Boniperti, Giorgio Chiellini e Silvio Piola.

Di più su siti maglie calcio a poco prezzo sulla nostra home page.

By Sara