Fu l’inizio di un periodo molto critico per il calcio veneziano che nell’estate vide la società passar nuovamente di mano all’imprenditore avellinese Pompeo Cesarini. Nell’estate del 1990 l’Udinese è di nuovo condannata per illecito sportivo: la sanzione consiste in cinque punti di penalizzazione al club e cinque anni di deferimento al presidente Pozzo, accusato di aver contattato Gianmarco Calleri, allora presidente della Lazio, e di aver cercato di convincerlo a far perdere la sua squadra. Al termine della stagione, nonostante 2 vittorie nelle ultime 3 partite, magliette real madrid l’Empoli perde all’ultima giornata contro il Verona per 2-1 al Castellani e si classifica al terzultimo posto. Al termine della stagione 1986-1987 cambia l’orizzonte calcistico veneziano. Interesse che si concretizzò con l’acquisto dell’intera società all’inizio della stagione 1986-1987 che per i colori veneziani significò una vera rivoluzione sia nei quadri tecnici che dell’organico dei giocatori. Non è una stagione facile per i veneziani che si piazzano al quindicesimo posto, pur non rischiando mai la retrocessione. Dopo che sulla panchina si succedettero anche Massimo Giacomini e Franco Musco il Venezia conquistò il quinto posto, ben lontano però dalla zona promozione.
La stagione 1990-91 è deludente e nonostante il cambio in panchina non decolla e il Fasano retrocede. Nonostante le mal celate ambizioni il Venezia nella prima annata delude non riuscendo nemmeno ad ottenere un piazzamento che valga l’ammissione alla nuova Serie C2. 1985-86 – 1º nel girone A della Serie C1. Tornata in massima serie, la società riassunse la denominazione Unione Sportiva Foggia; pur disputando un buon girone d’andata, i dauni retrocessero e a fine stagione Maestrelli lasciò la panchina rossonera per quella della Lazio. L’estate successiva tornò sulla panchina veneziana Dino D’Alessi, con una rosa rivoluzionata ed un girone B che lungo la dorsale adriatica vide i veneziani costretti ad andare a giocare fin in Abruzzo, per il Venezia non fu una stagione semplice. Tanto l’equilibrio del campionato come anche la passione del pubblico ma alla fine i veneziani si piazzeranno al terzultimo posto alla pari dell’Avezzano ma con un minor punteggio negli scontri diretti, la retrocessione era nei fatti. Ce n’è per tutti i gusti e vi sono anche molti kit e divise delle passate stagioni con prezzi convenienti.
Zamparini decide, quindi, di cambiare temporaneamente la denominazione della società lagunare in Calcio VeneziaMestre trasferendola, per la disputa delle gare interne, allo Stadio Francesco Baracca a Mestre, dove viene trasferita anche la sede della società stessa. Con l’arrivo di Zamparini in laguna si stava però per concretizzare un progetto che in passato era stato più volte messo sul tavolo, ma che forse solo un foresto poteva aver il coraggio di portare a termine: la fusione tra il Venezia e il Mestre. Con una società sull’orlo del fallimento è il Direttore sportivo Luciano Favero a gestire la stagione entrante che vide arrivare in laguna giocatori di qualità per tentare di vincere il campionato Interregionale. Situazione societaria che il 25 marzo 1983 trova una sua prima soluzione con il fallimento della vecchia società e l’assegnazione provvisoria della gestione ai fratelli Luciano e Gino Mazzuccato. L’entusiasmo del presidente Luciano Mazzuccato non viene comunque meno e anche nella stagione 1985-1986 cerca di allestire una formazione capace di lottare per le posizioni di testa. Con la retrocessione ricomincia anche l’incertezza societaria visto che già a campionato in corso Bruno Bigatton aveva lasciato dopo dieci anni la presidenza. Il suddetto emblema risulta essere un adeguamento degli stemmi precedentemente adottati negli anni 2010, i quali differivano da codesto unicamente per la dicitura sociale e i caratteri tipografici adottati.
Nemmeno questa volta i risultati saranno favorevoli tanto che già a dicembre viene sostituito il tecnico Dino D’Alessi con Carlo Facchin ma i lagunari continueranno ad essere impegnati sino alla fine nella lotta per la salvezza. Nonostante le due promozioni previste il campionato regala emozioni sino all’ultima giornata quando allo stadio Penzo arriva il già promosso Pordenone. Importante citazione della squadra romana è presente anche in letteratura, nel libro Mangia, prega, ama – Una donna cerca la felicità (2006), autobiografia della scrittrice statunitense Elizabeth Gilbert, la quale racconta che durante la sua permanenza a Roma viene accompagnata allo stadio dall’amico Luca Spaghetti, commercialista capitolino di fede laziale, ad assistere a due gare delle Aquile, contro Sparta Praga e Bologna e altre partite le ha vissute guardandole in televisione sempre in compagnia del suo amico Luca. Alla fine riuscì a mantenere la categoria ma a livello societario già durante il campionato il presidente Heinrich lasciò la massima carica a Bramante Siviero. La nuova categoria ripropose in modo continuativo il derby cittadino con la Mestrina con cui sia in Coppa Italia che in campionato il Venezia diede vita a delle contese sempre molto sentite. Con la ristrutturazione dei campionati in atto e la prossima suddivisione in Serie C1 e Serie C2, la promozione non gli ridarebbe la categoria perduta.
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